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Immagine del redattoreNadia Venturetti

BENVENUTI NEL MONDO TREK IT WILD!

Aggiornamento: 30 apr


Tramonti a Nord Ovest - Io oggi, nel mio elemento, la montagna, la neve, i tramonti e tutto il resto

Ciao! Se sei appena arrivato su questo sito e hai aperto la sezione blog ti do il benvenuto!

Qui sotto troverai qualcosa di me, un modo per conoscerci virtualmente, in attesa di incontrarci per un trekking insieme!

Grazie per il tempo che avrai voglia di dedicarmi"


Questo è il mio primo post qui, sul mio nuovo sito! Non ti nascondo che sono emozionata e per un attimo ho avuto il terrore della pagina bianca!


"E adesso cosa racconto?" Nulla di più che qualcosa su di me, una finestra sulla vita privata di un'anima in viaggio, proprio come lo sei tu che ora sei davanti ad uno schermo a leggere. Mi piace pensare che questo sia un portale attraverso cui entrare in contatto con un altro essere umano, lontano o vicino, sconosciuto. La curiosità, il desiderio di sapere di più, la voglia di sapere cosa c'è al di là della virtualità.

Se sei arrivato qui, forse abbiamo qualcosa in comune ed eccoci qui, lontani ma vicini a condividere qualche attimo di vita.


CHI E' TREK IT WILD?


Il mio nome è Nadia, oggi sono una guida ambientale escursionistica, ma la storia per arrivare qui parte da lontano, ha radici che nemmeno io pensavo avesse.

Sono nata e cresciuta in campagna, in quella che si può definire una piccola fattoria, con due super nonni contadini.

Mio nonno era quasi uno stregone, appassionato di erbe e agricoltura, un pioniere del biologico in tempi in cui forse non era così comune. L'ultimo carbonaio della Valsusa, sì, uno di quelli che cuoce la legna per farne carbone, non era necessario ma era una tradizione che ha mantenuto fino a che le energie glielo hanno consentito.

Mia nonna era una forza della Natura, seguiva gli animali, l'orto con il nonno, preparava ogni tipo di marmellata, conserve per l'inverno. insomma una vita antica, di persone cresciute tra le montagne quando ancora erano popolate, vive, il luogo dove si collaborava per l' interesse di tutti. Vorrei raccontarti di più, ma questo è l' argomento per un altro post, non voglio rubarti troppo tempo.

Mio papà costruiva case, amava la montagna, tanto che , quando era giovane, partecipò a diverse marce alpine, le antenate delle sky race e gare di corsa in montagna di oggi. Il suo orgoglio era una medaglia d'oro vinta nella marcia del Rocciamelone, la montagna simbolo della Valle, la sua montagna del cuore. La amava così tanto che un giorno mi ha detto serio:

"Nani, quando muoio mi porti lassù me lo prometti?"

"Le tue ceneri Papi? Se è ciò che desideri certo, lo farò, te lo prometto"

Ho mantenuta la promessa e nel 2016, quando se n'è andato, ho messo nel mio zaino l'urna con quel che restava del suo corpo e l'ho portato lassù, io sulle mie spalle, in una mattina di settembre e lo restituito alla Montagna, al vento e al cielo. E' un ricordo che porterò sempre con me, quindi grazie Papone per avermelo chiesto, hai trasformato un momento buio in un ricordo pieno di emozione che avrò per sempre.

Mia mamma, la figlia dei super nonni, è nata in una piccola borgata tra i boschi di quello che oggi è il parco Orsiera Rocciavrè dove vivevano all'epoca. Piano piano sono scesi sempre più in basso fino ad arrivare in una frazione vicina a Susa, dove lei vive ancora oggi nella casa di famiglia. La sua vita è stata occuparsi della casa e di noi, i suoi figli, io sono la piccola, mio fratello grande Claudio, già un ragazzo quando sono nata e Luciano, di cui non ho ricordi, se n'è andato un giorno di agosto a 14 anni. Mi hanno raccontato che era un genio, componeva musica a 12 anni, risolveva problemi di matematica elle superiori e voleva fare l'astronauta, credo ci sarebbe riuscito. La tragedia è entrata senza bussare, senza chiedere permesso e ha segnato la vita di tutti, forse quella di mia mamma più di tutti, la tristezza e il dolore non sono mai andati via davvero, hanno lasciato una ferita aperta e mai guarita davvero. Si sopravvive, ma ci vuole forza per vivere, e non sempre accade.



Insomma, gli esordi della vita sono travagliati, di quelli che ti portano prima o poi a fare i conti con il passato. Si potrebbe leggere come una storia triste e terribile, non è così, ricordo tanti giorni belli, tanti brutti e tutti hanno un senso, tutti sono parte della strada che mi ha portato qui, oggi



Alba sopra le nuvole....cosa chiedere di più

La montagna cosa c'entra con tutto questo? Ma cosa ci stai raccontando, una storia triste?

Non lo è, anzi, mi piace pensare, e credo lo sia davvero, è una storia di rinascita, una storia semplice, che può essere quella di chiunque.

La montagna è stata parte fin dall'inizio della mia vita, quando si andava nella baita dei nonni per le vacanze estive o i fine settimana, sai, quelle senza luce e acqua in casa, il bagno sotto, poi pian piano papà l' ha sistemata. Le gite erano ai rifugi sopra casa, a funghi con papà o a giocare con il cane nei boschi, niente cose estreme, nessuna vetta o chissà che altro. Ero una bambina pigra e secchiona, il rifugio era già una meta incredibile, a pensarci ora mi viene da sorridere , potessi parlare a quella bimba le direi "ma muoviti chiappe mosce!

L'amore forte, travolgente per la Natura, l' avventura, per la fatica appagante che si prova quando si scala una montagna è arrivato molto più tardi, dopo l' università, quando la vita ha deciso di mettermi alla prova, ancora, e mi ha chiamato in gioco una volte per tutte. O vivi o muori, non c'è scelta. Adesso tocca te.

Sono qui a scrivere, a raccontarlo qundi ho scelto la Vita, con la V maiuscola, quella intensa, ho ascoltato quello che potremmo definire "The Call of the Wild", come accade nel libro di Jack London letto quando ero una bambina e il mio lupo era un peluche. Ho scelto di saltare dall'orlo del burrone senza vedere cosa ci fosse oltre e benedico ogni giorno il momento in cui l'ho fatto.

Posso dire, senza paura di esagerare, che la montagna mi ha salvata, ha avuto un ruolo centrale nel permettermi di rinascere, di ritornare alle origini, di far finalmente crescere quel seme che era già lì, coperto, quiescente, in attesa della pioggia che lo facesse germogliare. Posso dire che si tratta di una pianta giovane, che ha bisogno di cura costante, energia e luce per crescere. Desidero diventi una pianta rigogliosa, farò del mio meglio affinchè accada


Rinascere, scoprire la felicità


Eiger Ultra trail 55 k - I giorni del trail running, la sfida e lascoperta dei limiti

Il post di un blog non può raccontare una vita, può essere solo una breve sintesi dei punti salienti.

Uno di questi è il giorno in cui ho deciso di mettermi alla prova e l' ho fatto in modo forse sconsiderato.



"Mi iscrivo ad una gara di corsa in montagna, sai un trail"

"Ma chi tu? Ma se non hai mai corso, fatto sport a livello agonistico..."

Non ho dato retta agli scettici e sono andata dritta per la mia strada. Per una volta ho deciso di credere in me stessa. Iniziava un'avventura.

Ho iniziato a correre, ad andare in montagna da sola per allenarmi, anche di notte, non lo avevo mai fatto. Abitavo vicino alla città all'epoca, era il 2013, quindi 10 anni fa. La faccio breve, a quella gara ci sono arrivata, 24 km su e giù per i sentieri e da lì ne sono seguite altre aumentando la distanza, avevo capito che la sfida mi piaceva, che la fatica era la cura giusta per le mie ferite, un modo per dimostrare a me stessa che SE VUOI PUOI. Ne avevo bisogno dopo anni trascorsi a pensare di non essere abbastanza, di non avere scampo. Che idea imbecille! Ma quando ce l'hai, non c'è nessuno che ti farà cambiare idea. Forse scappavo dal mio passato, forse correvo verso un futuro diverso.

Il giorno in cui sono riuscita a portare a termine una gara di 55 km e 4000 m d+, dopo meno di un anno che correvo, beh ho iniziato a cambiare idea. E' stato cosi sorprendente e inatteso che me ne sono andata via subito, per scoprire che ero seconda della mia categoria e che mi aspettavano per la premiazione. Primo ed unico podio della mia vita e me lo sono perso!

Sono tornata indietro e stavano smontando tutto. Questo per testimoniare che sono andata lì senza aspettative e ho ricevuto in cambio una gran bella sorpresa e una sferzata per l'autostima. Non preoccuparti, non è l'inizio del racconto dei miei mille successi, non è più successo, non ho la competizione nelle vene, ci sono stati altri momenti importanti, magari te lo racconterò in un altro momento. Quel che contava davvero per me era l'esperienza, è ancora così, il mio modo per prepararmi alle sfide della vita. Mi ero sottratta per troppo tempo alla realtà, alle conquiste, alle delusioni, alla fatica, al mettermi in gioco, quasi a tutto, fino ad essere stretta fra le morse della depressione cpiù profonda.

Era giunto il momento di farlo, di inixziare a vivere davvero ho iniziato così.




L'Amore e la passione condivisa - Io e Matteo il mio compagno dopo la mia prima via, lo Chaberton dalla cresta est (prima della via ferrata)

La parentesi corsa in montagna è durata poco, il tempo necessario per trarre i giusti insegnamenti, un'infortunio mi ha fermata perchè era finito il tempo della fuga, ero pronta per andare dentro, perdonare e continuare la scalata.

E' continuata in tutti i sensi. E' arrivato il tempo delle salite più impegnative, su terreni più difficili, le prime salite alpinistiche grazie al mio compagno di vita di oggi che mi ha insegnato tutto. conosciuto proprio quando mi sono fermata un attimo, chissà, forse era già tutto pianificato senza che lo sapessimo

Si è aperto così davanti, anzi sopra di me, un mondo nuvo e affascinante, una straordinaria via di crescita, un modo perfetto per mettermi ancora alla prova e superare i limiti, che restano tanti, sono una dilettante nell'universo alpinismo, ma l'emozione che ho vissuto e vivo lassù, appesa ad una corda, con il vuoto sotto i piedi è qualcosa di unico, qualcosa che non lo lascerò più, spero mi porti sempre più in alto, in ogni senso.



Tour della Bessanese in autosufficienza - Bivacco al Lago Autaret 3000 m

Insieme a questo è arrivato il tempo dei trekking lunghi, zaino in spalla ed una tenda, un modo per entrare in un'altra dimensione, soprattutto quando sono da sola. Il mio legame con la Natura è diventato forte, indissolubile, una necessità, la mia casa è lì, nel silenzio delle vette, nella bellezza dei panorami, nel vento che ti schiaffeggia, nella neve che ti avvolge, in un alba a 3000 metri o un tramonto sul mare in una cala nascosta dove non c'è altro se non il rumore del mare.



Alba in vetta alla Dormillouse in Val Thuras

In tutto questo ho cercato anche di guadagnarmi da vivere, ho fatto l'apicoltrice e la contadina, per ritrovare le origine perse per strada, nell'orto dei nonni, chissà se sono fieri di me? Gli ho regalato la gioia di essere l'unica laureata di famiglia, ma forse, quello non era il mio sogno e quella laurea è un titolo pieno di polvere nel cassetto del passato. Ho lavorato in un ristorante hotel a 1800 metri per poter vivere in montagna ed imparare ad avere a che fare con le persone. Ho scoperto di non cavarmela così male, nonostante la mia indole selvatica e solitaria, come quella bimba dai capelli ricci che giocava da sola per i prati accompagnata dal suo fedele lupo di peluche. Più avanti ho avuto anche un lupetto vero, per 12 anni, il mio fratello d'anima e angelo custode ed insegnante zen Charly, la meraviglia di pastore tedesco qui sotto


Mio fratello d'anima Charletto cucciolo


Siamo arrivati al presente, ad oggi, a me che sono guida, che ho trovato la mia strada per vivere una vita migliore seguendo il cuore e la passione. Tutto quello che è accaduto è stato il percorso per portarmi qui, ora. Tutto ha il suo senso e valore, i momenti di gioia e, forse soprattutto, quelli più difficili, quelli di cui non ti ho parlato che mi hanno fatto toccare il fondo per poi risalire.

Fare la guida è una missione, metto in questa attività tua la passione che ho, ho sentito sulla mia pelle che il potere delle esperienza che viviamo lassù va bel oltre il semplice camminare. L'ho sperimentato, vissuto e provo a trasmetterlo a chi condivide un pezzo della sua strada con me. Non sono esente da errori, sono in evoluzione e crescita, il confronto è prezioso, ogni cosa che accade un mattoncino in più per costruire una vita piena.


Bene, per oggi credo di averti detto tutto, o quasi, ma ho detto anche troppo! Ah! Non te lo avevo detto, ma amo scrivere, mi esprimo meglio così che a parole..ma forse dopo oggi, dopo aver letto questo primo blog post, l'hai già capito!


Continuerai a leggere anche il prossimo? Fammi sapere cosa ne pensi, il tuo parere è importante!

Qui troverai storie di vita, racconti delle mie avventure solitarie o condivise, dei viaggi fatti con chi partecipa alle mie escursioni. Uno spazio per lasciare libere le parole, per esprimere emozioni, condividerle, raccontarmi, in modo semplice. Non so come si scrive per un blog, posso solo lasciare spazio per le parole, far cadere le barriere ed entrare in contatto con te che sei oltre questo schermo.


Se vuoi partecipare a questa ed altre avventure, se vuoi entrare nel mondo Trek it Wild, seguimi!

Grazie per avermi letto oggi...anche per la pazienza di essere arrivat* alla fine!

Hai un'idea un po' più chiara di chi è Trek it Wild ovvero la sottoscritta?


A PRESTO! Ci si vede Into the Wild







Primo viaggio wild in Corsica. Qui bivacco nel Desertes des Agriates dopo la tempesta. Uno di quei momenti che non si dimenticano più









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